Abigail, una storia vera by Chris Abani

Abigail, una storia vera by Chris Abani

autore:Chris Abani [Abani, Chris]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa
editore: Fanucci
pubblicato: 2008-10-14T22:00:00+00:00


10

Ora

Qualche volta non c’è modo di lasciare indietro una cosa. Rimasta. Lo sappiamo, questo. Lo sappiamo. Lo sappiamo. Prevale il rituale. Ricordare ciò che non si può dimenticare. Senza che resti. Questo lo sapeva. Mentre fumava. Lo sapeva. Questo. Questo. Questo. E ora, cosa?

11

Allora

Peter non era davvero suo cugino: si era sposato con sua cugina Mary. Un paio d’anni prima, quando aveva dodici anni, Abigail era stata damigella al loro matrimonio. Le era piaciuto tantissimo, in ogni dettaglio. La funzione, i petali di fiori sparsi dappertutto, anche il brutto vestito di chiffon e l’aver dovuto ballare con lo zio Ekwi, che puzzava di disfacimento, come tutti i vecchi, anche quelli pulitissimi.

Peter l’aveva bloccata nel bagno. Lei non si era chiusa in sé, come avrebbero potuto fare altre ragazze della sua età, per essere stata sorpresa in quel posto con le mutandine calate a mezza gamba e la gonna tirata su, tutta appallottolata, mentre si accovacciava sul buco. Né sembrava preoccuparla il fatto che lui fosse una specie di redivivo. Aveva tenuto su il vestito, facendo pipì, fissandolo negli occhi. Lui, sorpreso dalla sua mancanza di paura, l’aveva baciata, esplorandola con un dito.

Più tardi, tornato al fianco di Mary, lo aveva visto annusare di tanto in tanto quel dito, con un sorrisino sulle labbra. Se le era sembrata una cosa particolare, non l’aveva fatto capire e, col tempo, quel ricordo era svanito sempre più, come una vecchia macchia di vino su una mussola color avorio. Perfino a quell’età sapeva come erano fatti gli uomini.

Da quando era successo non l’aveva più visto, sebbene tutti gli anni lui tornasse al paese da Londra. Lei era fuori, in collegio, e così non l’aveva incontrato. Anche quella volta, se fosse rimasta là, forse non l’avrebbe visto. Invece aveva cambiato scuola per poter vivere a casa e stare vicino a suo padre, sofferente ormai di una depressione così forte che aveva bisogno che lei badasse a tutto. Essere richiamata era stato motivo di gioia per lei, perché significava che lui stava un po’ meglio. Di quello almeno era grata a Peter.

Sembrava che a Londra Peter avesse successo come uomo d’affari e, al suo ritorno al villaggio, si comportava in modo molto generoso con i compaesani: pagava il ricovero in ospedale a uno, gli occhiali a un altro, a qualcun altro ancora le tasse scolastiche, e così via. A suo padre piaceva molto, e spesso, quando lei tornava dal collegio per le vacanze, raccontava di Peter e delle sue visite.

«Porta sempre un giovane parente con sé, quando torna a Londra» le spiegava. «Pensa, la fortuna di quei ragazzini!»



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